OpenFiber ha annunciato a inizio novembre l'inizio della sperimentazione per la fornitura dei servizi su fibra. Si potrebbe pensare "Finalmente!". Ma alcuni dettagli gettano più ombre che luce sulla situazione della copertura in fibra. Prendiamo ad esempio Fino Mornasco, comune a pochi chilometri da Como. È uno dei comuni pilota già scelti per la fase 0. In realtà avrebbe dovuto essere già cablato a giugno 2018. Nulla di preoccupante un ritardo di pochi mesi. Oppure no?
Il sito BUL indica una popolazione di 9.569 persone, e 4.952 unità immobiliari (UI) da cablare. Ma nel piano di copertura rilasciato da OpenFiber e aggiornato al 22 novembre 2018, risultano solamente 691 unità immobiliari (Fixed Wireless Access ancora in progettazione), ed il cantiere è già in chiusura.
Analizzando i documenti relativi alla fase di sperimentazione, in particolare il database di copertura, risulta che 600 di queste unità immobiliari si trovano nella frazione di Andrate (basta verificare con Google Maps), e solo quest'area fa parte della sperimentazione. I comunicati stampa sono fuorvianti. Sembra che l'intero territorio comunale sia pronto e disponibile per la sperimentazione, ma in realtà non è vero, e il tutto si limita ad una frazione un po' isolata. Se la fibra di backhaul arriva da Cantù, come è probabile, è anche la zona più semplice da raggiungere.
Le cose non sembrano molto diverse negli altri tre comuni che dovrebbero fare parte della sperimentazione, Anguillara Sabazia e Campagnano di Roma, entrambi nel Lazio, e San Giovanni La Punta in provincia di Catania. Anche in questo caso le unità immobiliari, circa 600, sono nettamente inferiori a quelle indicate nel piano BUL (a San Giovanni La Punta solo 345 per oltre 20.000 abitanti), anche se i cantieri sono ancora aperti. Non ci sarebbe nulla di male a cominciare la sperimentazione in aree limitate, anche se sarebbe opportuno essere trasparenti (Infratel lo pagano anche i contribuenti) e dirlo esplicitamente.
Ma in particolare, per Fino Mornasco e Anguillara Sabazia le unità immobiliari disponibili appaiono in numero insufficiente anche nell'elenco dei "nodi in consultazione", dove le UI a regime (+/-20%) risultano indicate in 984 e 1.025 rispettivamente, numeri di gran lunga inferiori a quelli degli altri comuni confrontabili per numero di abitanti. Altro particolare interessante, è che la spesa indicata per Fino Mornasco, 1,8 milioni è più alta di quella indicata per zone con un numero d UI ben maggiore. Particolari costi di installazione? Mah!
Quel "a regime" preoccupa un po'. Le rimanenti unità immobiliari saranno cablate o no? Se sì - quando, visto che il cantiere è già in chiusura? O visti i ritardi, OpenFiber in questo momento è più preoccupata di piantare bandierine per poter twittare "Fatto!" - e magari incassare i finanziamenti Infratel - quando in realtà la copertura è assolutamente parziale? Negli USA pare che alle società basti raggiungere poche persone perché l'area venga dichiarata "raggiunta da rete broadband". Stessa tattica?
Ho provato ad interpellare OpenFiber, ma non ho ricevuto risposta. Un mio tweet è anche stato rimosso. Comportamene che non ha certo dissipato i miei dubbi, anzi.
Certo che se cablassero con l'impegno con il quale riempiono Twitter di banale e inutile marketing, andremmo già tutti ad 1Gb up/down e più. Ma fra il dire e il fare c'è di mezzo il tweet, pare. "Twitto ergo sum", o "Veni, vidi, twittavi"... almeno finché la bolla dura..
Non sorprende che a tutt'oggi un solo operatore, Eolo, si sia dichiarato pronto a partecipare alla fase di sperimentazione. Che doveva partire a dicembre ma a giudicare dalle notizie pubbliche in realtà sembra ferma per mancanza di interesse. Per di più Eolo ha messo l'accento sul suo servizio "100Mb", ma l'offerta di sperimentazione prevede anche di testare i servizi a 1Gb, che magari Eolo non è pronta a fornire. Dai comunicati stampa non è neppure chiaro se Eolo è interessato anche alla FTTH o solo al FWA, quest'ultimo apparentemente non ancora disponibile.
È possibile che gli operatori, che già non sembrano interessati ai 138 comuni cablati con intervento diretto per lo più in Calabria e in Sardegna, aspettino che il parco di possibili clienti sia ben più ampio prima di investire. Proporgli poche centinaia di UI magari non sollecita il loro interesse. L'utilizzo della rete OpenFiber per i primi sei mesi è gratuito, ma una volta che hanno un contratto con un cliente non è che possono poi togliergli il servizio.
Con il piano FTTC di TIM (Cassiopea) bloccato dal TAR (giustamente, ma a chi vorrebbe più di una ADSL importa poco), sembra che la fibra in Italia al di fuori delle città sia per lo più "spenta".
Spero che nei prossimi mesi la situazione si faccia più chiara, ma non sembra che la rete Infratel stia partendo con il piede giusto.